Coltivazioni verticali: imperativo post Covid-19

“La nostra Farmhouse è un tentativo di riconnettere le persone in città con il processo di coltivazione del nostro cibo. La nostra ispirazione per questo progetto è personale. Due anni fa abbiamo trasferito il nostro ufficio dal centro di Pechino alle montagne dell’Austria. Oggi viviamo e lavoriamo fuori dalla rete e cerchiamo di essere il più autosufficienti possibile. Coltiviamo la maggior parte del cibo da soli e otteniamo il resto dai contadini vicini. Ora abbiamo una relazione molto diversa con il cibo. Un pomodoro del tuo giardino ha un sapore diverso da quello spedito in tutto il mondo. Siamo consapevoli che questo stile di vita non è possibile per tutti, quindi proviamo a sviluppare progetti che riportino il cibo in città”.

Questo è un estratto dalla presentazione del progetto Farmhouse dello studio Precht, presentato nel 2019. Solo un anno fa l’ipotesi di tenere coltivazioni verticali direttamente a casa sembrava un’opzione upper class, un’esigenza sofisticata e futuristica. Oggi, nel 2020, con una pandemia in corso, questa opzione ha assunto i tratti di un imperativo da rendere il più possibile accessibile a tutti.

In questi giorni molti sono gli architetti che, chiamati a illustrare i possibili scenari futuri della casa, hanno dichiarato che le tendenze dell’abitare si sposteranno verso la progettazione di spazi modulari, multifunzione, con accessori integrati come attrezzi da palestra. E tutti concordano sulla necessità di garantire spazi aperti, verdi, anche ridotti, da mettere a disposizione del condominio e nel singolo appartamento.

Noi di Igecos non possiamo che concordare con questa visione e aggiungiamo uno spunto in più: sfruttare gli spazi verdi di ciascuna abitazione non solo a scopo ricreativo, ma anche per raggiungere autosufficienza e autonomia nella produzione del cibo con coltivazioni verticali. In questo senso vediamo il progetto di Precht come un antesignano in grado di ispirare la casa del futuro, che dal nostro punto di vista dovrà prevedere dei sistemi di coltivazione verticale di facile gestione, per assicurare uno stile di vita sano e un benessere psicofisico in equilibrio anche in situazioni di lockdown come quella che stiamo vivendo in questi mesi.

Prevediamo che in futuro gli immobili saranno pensati e progettati riservando all’interno spazi, a seconda dell’esigenza, adibiti alle coltivazioni aeroponiche, prospettando un nuovo modello di agricoltura a Km zero e alla portata di tutti: anche una famiglia potrà in cucina, piuttosto che in un altro spazio dedicato, coltivare la propria verdura direttamente in casa, al riparo da avversità atmosferiche e ogni forma di inquinamento. E noi abbiamo intenzione di percorrere questa nuova strada.